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Tarassaco disintossicante e diuretico

Il tarassaco utilizzato da sempre nella medicina popolare viene definito anche “piscialetto” per le sue proprietà diuretiche dovute alla presenza dei flavonoidi e in parte i sali di potassio.

Il tarassaco detto anche girasole dei prati, è una pianta erbacea molto diffusa nei luoghi erbosi, lungo le strade o corsi d’acqua, riconoscibilissima grazie ai  suoi capolini floreali di colore giallo intenso, che si chiudono al calar del sole e si riaprono al ritorno della luce.

Quando viene usato il tarassaco?

Principalmente utilizzato come rimedio ai disturbi digestivi, quali sensazione di pienezza, digestione lenta, inappetenza e flatulenza, al tarassaco vengono attribuite anche proprietà antinfiammatorie, ipoglicemiche, stimolanti l’attività pancreatica e ipocolesterolemizzanti e regolare il flusso biliare dal fegato all’intestino.

Del tarassaco si utilizza la radice ricca di inulina e fruttosio,  e le parti aeree, che contengono flavonoidi, minerali, acidi fenolici, sostanze amare e lattoni sesquiterpenici.

I suoi estratti vengono impiegati in prodotti erboristici destinati al trattamento e/o alla prevenzione di: edemi, obesità, gotta, colesterolo alto, dermatosi, stipsi, emorroidi, fermentazioni intestinali, flatulenza, intossicazioni da abusi alimentari, lieve iperglicemia, ittero e calcoli delle vie biliari.

Non dimentichiamo  che il tarassaco è ricco di vitamina C, così come di ferro e potassio, e sia nella foglia che nella radice abbiamo una buona quantità di vitamina A, B e D grazie alle quali diventa anche un’ottima pianta per attivare il metabolismo, regolarizzare le funzioni del fegato e dei reni oltre a depurare il sangue.

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Come si assume il tarassaco?

Il tarassaco può essere utilizzato come decotto, con 1 cucchiaino raso di radici di tarassaco, 1 tazza d’acqua .

Si versa  la radice sminuzzata nell’acqua fredda e si porta ad ebollizione, lasciando bollire per qualche minuto e poi lasciando in infusione a fuoco spento per 10 min. L’infuso poi si filtra e si beve, particolarmente consigliata l’assunzione dopo i pasti principali.

Assunto come alimento fresco, può essere cucinato allo stesso modo degli spinaci e delle altre verdure a foglia verde.
Il suo sapore speziato e amarognolo lo rendono adatto sia come antipasto che verso la fine del pasto.

Con i fiori di tarassaco si possono realizzare marmellate e gelatine ma anche come ingrediente di creme e torte.

Quando non è consigliato assumere il tarassaco?

Il tarassaco è decisamente sconsigliato in presenza di gastrite, reflusso gastroesofageo e ulcera peptica. E’ altresì sconsigliato per ovvie ragioni, in presenza di calcolosi od occlusione delle vie biliari, ed insufficienza reale.

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