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Erba di San Giovanni o iperico cos’è e a cosa serve

8 Giugno 20229 Agosto 2022 0
pubblicato in erba di san giovanni, erbe spontanee, erboristeria, iperico, olio essenziale, tintura madre

Erba di San Giovanni o iperico cos’è e a cosa serve

8 Giugno 20229 Agosto 2022 0

La pianta di iperico meglio conosciuta come erba di san giovanni è nota per le sue molteplici proprietà benefiche per la nostra salute mentale e per la pelle.

L’iperico o erba di San Giovanni, perchè la sua massima fioritura è tra il 23 ed il 24 giugno, data in cui ricorre la festa di San Giovanni, è originaria dell’Europa , Nord Africa e Asia Occidentale, ma è attualmente reperibile in gran parte del mondo.

Proprietà dell’iperico erba di san giovanni

L’iperico è tra i migliori antidepressivi naturali, grazie alla presenza di una serie di sostanze che interagiscono con il nostro sistema nervoso, quali: ipericina e pseudoipericina, iperforina, adiperforina, flavonoidi e tannini, che ne conferiscono non solo proprietà antidepressive, ma anche sedative e digestive.

Gode anche di proprietà antinfiammatorie e cicatrizzanti, infatti dalla macerazione dei fiori freschi con olio di girasole o altro olio vegetale, si ottiene l’olio di iperico che è un ottimo olio emolliente ,antisettico ed antinfiammatorio utilizzato per trattare la pelle in caso di ustioni o eritema solare, psoriasi, e per favorire la guarigione di ferite e piaghe, ma anche per contrastare la secchezza di viso e corpo ed invecchiamento cutaneo.

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In omeopatia, l’olio iperico, che può essere acquistato in una qualunque erboristeria ben fornita, incontra varie applicazioni, viene infatti utilizzato per assunzione interna, per curare i disturbi dell’apparato respiratorio, come bronchite ed asma, per disturbi della cistifellea, per infestazioni da vermi e disturbi gastrointestinali, come gastrite, diarrea, enuresi notturna finanche ai reumatismi.




Come realizzare l’olio iperico in casa

  • preparare 70 grammi di sommità fiorite fresche e  250 millilitri di olio di girasole o altro olio vegetale

In un barattolo con chiusura ermetica, inserire i  fiori e coprirli completamente con l’olio, lasciandoli macerare per 6 settimane a temperatura ambiente.

Durante le 3 settimane, agitare il barattolo un paio di volte al giorno.
Trascorso tale periodo esporre al sole il barattolo per 24 ore, dopo di che filtrare l’olio di iperico conservandolo in contenitori di vetro scuro in un luogo chiuso e lontano da fonti di luce e calore.

L’olio così realizzato potrà essere usato in poche gocce ogni giorno per massaggiare viso e collo per combattere le rughe, ma anche contro gli inestetismi della cellulite, o per velocizzare la guarigione delle piaghe da decubito.

Se acquistato in erboristeria come tintura madre, può essere assunto in un massimo di 20/30 gocce  in un bicchiere di acqua 1 o 2 volte al giorno contro il nervosismo, l’ansia e stati di tensione, ma è utile anche contro depressione, insonnia, menopausa, esaurimento nervoso.

Erba di san giovanni dosaggio per olio iperico





Si consiglia di fare molta attenzione quando si assume l’olio iperico, perchè diminuisce l’effetto anticoagulante di alcuni farmaci come il Warfarin e può abbassare i livelli ematici della Ciclosporina.

Inoltre è confermata una riduzione dell’effetto dei contraccettivi orali e naturalmente se ne sconsiglia fortemente l’assunzione in gravidanza e durante l’allattamento.

iperico o erba di san giovanni contro rughe e depressione

 

consigli
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      21 Settembre 2020erbe spontanee / erboristeria / infusi e decotti / liquirizia / radici / tinture / tisaneLa liquirizia è una pianta erbacea dal gusto dolce e gradevole, usata in cucina e come rimedio a tosse  mal di gola, catarro e non solo, ma da assumere con moderazione. Originaria dell’area meridionale, la liquirizia può essere consumata masticando la radice della pianta, come infusi o decotti, oppure in formato di caramelle gommose. E’ ricca di vitamina B ed E,  svolge una funzione altamente digestiva, diuretica, antinfiammatoria, espettorante e protettiva della mucosa gastrica. Indicata contro tosse, mal di gola, catarro, cervicale e acidità gastrica esercita anche una blanda funzione lassativa, ed  è inoltre molto dissetante. La liquirizia ha notevoli proprietà antinfiammatorie e cicatrizzanti, e spesso viene utilizzata nelle composizioni di pomate o lozioni per curare eczemi, psoriasi, herpes e dermatiti.  Grazie a quelle antibatteriche estratte dalla radice,  la liquirizia è ritenuto un prodotto valido alla prevenzione e al trattamento della carie dentale e della gengivite. Consigli per assumere la liquirizia Infuso contro catarro e tosse : 2 gr di liquirizia per 100 ml di acqua bollente, lasciare in infusione per 5/7 minuti e bere la tisana Contro la digestione lenta: un cucchiaino di tintura dopo i pasti . La tintura è acquistabile in qualunque erboristeria, o può essere preparata lasciando macerare per 2 settimane 20 gr di radici in 100 ml di alcool a 20° Tisana depurativa alla liquirizia: 60 grammi di radice di liquirizia in 1 litro di acqua bollente, lasciata in infusione per un’ora circa, aggiungere se si vuole miele o zucchero di canna Per curare gengiviti ed infiammazioni alla gola : masticare la radice di liquirizia ( 1 bastoncino ) Controindicazioni della liquirizia La liquirizia è da sempre riconosciuta anche come ottimo rimedio alla pressione sanguigna bassa, grazie alla glicirizzina,principio attivo della liquirizia, che favorisce la ritenzione di sodio e la perdita di potassio da parte dell’organismo a livello dei reni, aumentando così la pressione sanguigna. Attenzione quindi al quantitativo di liquirizia assunta quotidianamente da parte delle persone ipertese, perchè potrebbe creare importanti conseguenze , così come ai soggetti che soffrono di diabete, a causa dell’elevato contenuto di zuccheri presente in questa pianta. Devono prestare particolare attenzione le donne che assumono farmaci anticoncezionali e durante la gravidanza, chi soffre di sindrome premestruale o di insufficienze epatiche oppure renali.                    ...
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      25 Febbraio 2021erboristeria / olio di neem / olio essenzialeL’olio di neem , prodotto dai semi di Azadirachta, è un grande alleato della nostra pelle e dei nostri capelli, seppur dall’odore poco gradevole, le sue proprietà benefiche sono convalidate dalla moltitudine di applicazioni. L’olio di neem non è noto propri a tutti, ma grazie alle sue proprietà antibiotiche, antibatteriche, antinfiammatorie ed antiparassitarie, è sempre più utilizzato per trattare i disturbi e le patologie legate alla pelle ed anche ai capelli. La sua maggiore efficacia è in olio puro di neem, che non ha proprio un buon odore, e spesso viene integrato ad altri prodotti naturali, ad oli vegetali od oli essenziali, come l’olio di mandorle dolci o di jojoba. L’olio di semi di neem non può essere ingerito, ma solo applicato esteriormente su pelle e capelli, ma possiamo usarlo anche sulle piante o sugli animali. Come viene utilizzato l’olio di neem? Oltre al suo naturale utilizzo nella cosmetica, in creme idratanti e lenitive per pelli secche, contro acne, psoriasi ed eczemi, quest’olio trova applicazione anche in creme antiossidanti e antietà, grazie al suo alto contenuto di vitamina E e di acidi grassi essenziali. La sua potente azione antiinfiammatoria è particolarmente indicata per il trattamento dei dolori da strappi muscolari, artriti, reumatismi, mentre le sue proprietà antibatteriche e antivirali garantiscono una particolare efficacia contro l’herpes labiale. Inibisce le infezioni gastro-intestinale così come quelle ai bronchi e polmoni, e le sue proprietà antifunginee lo rendono efficace contro una considerevole quantità di funghi della pelle e delle unghie, oltre che contro la forfora. Uno speciale alleato contro insetti e parassiti Grazie alla sua azione insettifuga, l’olio di neem è un potente alleato contro pidocchi, punture di insetti, zanzare e acari della scabbia. E’ un antiparassitario naturale, impiegato molto in agricoltura come pesticida, ed è un amico dei nostri animali domestici, perchè possiamo utilizzarlo come antipulci naturale. Con tutte queste proprietà benefiche non deve stupire se l’albero di Azadirachta viene definito anche “L’albero benedetto”. Dove si compra ? Lo si trova in tutti i negozi di prodotti naturali, nelle erboristerie , parafarmacie e farmacie , ma anche online. Non ci sono controindicazioni sull’uso di questo olio, ma prima di applicarlo su pelli particolarmente sensibili o con problemi di psoriasi o dermatiti, è meglio consultare il proprio dermatologo di fiducia. Inoltre per i prodotti cosmetici contenti olio di neem è importante sempre attenersi alle indicazioni del produttore. Iscriviti alla nostra newsletter e ricevi i nostri consigli direttamente nella tua email      ...
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      7 Agosto 2020erbe officinali / erbe spontanee / erboristeria / infusi e decotti / tisaneIl tarassaco utilizzato da sempre nella medicina popolare viene definito anche “piscialetto” per le sue proprietà diuretiche dovute alla presenza dei flavonoidi e in parte i sali di potassio. Il tarassaco detto anche girasole dei prati, è una pianta erbacea molto diffusa nei luoghi erbosi, lungo le strade o corsi d’acqua, riconoscibilissima grazie ai  suoi capolini floreali di colore giallo intenso, che si chiudono al calar del sole e si riaprono al ritorno della luce. Quando viene usato il tarassaco? Principalmente utilizzato come rimedio ai disturbi digestivi, quali sensazione di pienezza, digestione lenta, inappetenza e flatulenza, al tarassaco vengono attribuite anche proprietà antinfiammatorie, ipoglicemiche, stimolanti l’attività pancreatica e ipocolesterolemizzanti e regolare il flusso biliare dal fegato all’intestino. Del tarassaco si utilizza la radice ricca di inulina e fruttosio,  e le parti aeree, che contengono flavonoidi, minerali, acidi fenolici, sostanze amare e lattoni sesquiterpenici. I suoi estratti vengono impiegati in prodotti erboristici destinati al trattamento e/o alla prevenzione di: edemi, obesità, gotta, colesterolo alto, dermatosi, stipsi, emorroidi, fermentazioni intestinali, flatulenza, intossicazioni da abusi alimentari, lieve iperglicemia, ittero e calcoli delle vie biliari. Non dimentichiamo  che il tarassaco è ricco di vitamina C, così come di ferro e potassio, e sia nella foglia che nella radice abbiamo una buona quantità di vitamina A, B e D grazie alle quali diventa anche un’ottima pianta per attivare il metabolismo, regolarizzare le funzioni del fegato e dei reni oltre a depurare il sangue. Come si assume il tarassaco? Il tarassaco può essere utilizzato come decotto, con 1 cucchiaino raso di radici di tarassaco, 1 tazza d’acqua . Si versa  la radice sminuzzata nell’acqua fredda e si porta ad ebollizione, lasciando bollire per qualche minuto e poi lasciando in infusione a fuoco spento per 10 min. L’infuso poi si filtra e si beve, particolarmente consigliata l’assunzione dopo i pasti principali. Assunto come alimento fresco, può essere cucinato allo stesso modo degli spinaci e delle altre verdure a foglia verde. Il suo sapore speziato e amarognolo lo rendono adatto sia come antipasto che verso la fine del pasto. Con i fiori di tarassaco si possono realizzare marmellate e gelatine ma anche come ingrediente di creme e torte. Quando non è consigliato assumere il tarassaco? Il tarassaco è decisamente sconsigliato in presenza di gastrite, reflusso gastroesofageo e ulcera peptica. E’ altresì sconsigliato per ovvie ragioni, in presenza di calcolosi od occlusione delle vie biliari, ed insufficienza reale.  ...
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      8 Giugno 2022erba di san giovanni / erbe spontanee / erboristeria / iperico / olio essenziale / tintura madreLa pianta di iperico meglio conosciuta come erba di san giovanni è nota per le sue molteplici proprietà benefiche per la nostra salute mentale e per la pelle. L’iperico o erba di San Giovanni, perchè la sua massima fioritura è tra il 23 ed il 24 giugno, data in cui ricorre la festa di San Giovanni, è originaria dell’Europa , Nord Africa e Asia Occidentale, ma è attualmente reperibile in gran parte del mondo. Proprietà dell’iperico erba di san giovanni L’iperico è tra i migliori antidepressivi naturali, grazie alla presenza di una serie di sostanze che interagiscono con il nostro sistema nervoso, quali: ipericina e pseudoipericina, iperforina, adiperforina, flavonoidi e tannini, che ne conferiscono non solo proprietà antidepressive, ma anche sedative e digestive. Gode anche di proprietà antinfiammatorie e cicatrizzanti, infatti dalla macerazione dei fiori freschi con olio di girasole o altro olio vegetale, si ottiene l’olio di iperico che è un ottimo olio emolliente ,antisettico ed antinfiammatorio utilizzato per trattare la pelle in caso di ustioni o eritema solare, psoriasi, e per favorire la guarigione di ferite e piaghe, ma anche per contrastare la secchezza di viso e corpo ed invecchiamento cutaneo. In omeopatia, l’olio iperico, che può essere acquistato in una qualunque erboristeria ben fornita, incontra varie applicazioni, viene infatti utilizzato per assunzione interna, per curare i disturbi dell’apparato respiratorio, come bronchite ed asma, per disturbi della cistifellea, per infestazioni da vermi e disturbi gastrointestinali, come gastrite, diarrea, enuresi notturna finanche ai reumatismi. Come realizzare l’olio iperico in casa preparare 70 grammi di sommità fiorite fresche e  250 millilitri di olio di girasole o altro olio vegetale In un barattolo con chiusura ermetica, inserire i  fiori e coprirli completamente con l’olio, lasciandoli macerare per 6 settimane a temperatura ambiente. Durante le 3 settimane, agitare il barattolo un paio di volte al giorno. Trascorso tale periodo esporre al sole il barattolo per 24 ore, dopo di che filtrare l’olio di iperico conservandolo in contenitori di vetro scuro in un luogo chiuso e lontano da fonti di luce e calore. L’olio così realizzato potrà essere usato in poche gocce ogni giorno per massaggiare viso e collo per combattere le rughe, ma anche contro gli inestetismi della cellulite, o per velocizzare la guarigione delle piaghe da decubito. Se acquistato in erboristeria come tintura madre, può essere assunto in un massimo di 20/30 gocce  in un bicchiere di acqua 1 o 2 volte al giorno contro il nervosismo, l’ansia e stati di tensione, ma è utile anche contro depressione, insonnia, menopausa, esaurimento nervoso. Erba di san giovanni dosaggio per olio iperico Si consiglia di fare molta attenzione quando si assume l’olio iperico, perchè diminuisce l’effetto anticoagulante di alcuni farmaci come il Warfarin e può abbassare i livelli ematici della Ciclosporina. Inoltre è confermata una riduzione dell’effetto dei contraccettivi orali e naturalmente se ne sconsiglia fortemente l’assunzione in gravidanza e durante l’allattamento.  ...
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      10 Agosto 2020erbe officinali / erbe spontanee / erboristeria / infusi e decottiLa verbena spesso utilizzata come pianta ornamentale grazie ai suoi fiori variamente colorati e profumati, è molto usata in erboristeria per le sue importanti proprietà benefiche. Nella medicina popolare, la verbena viene da sempre utilizzata per favorire la digestione, per proteggerci dalle infiammazioni muscolari e come insostituibile rimedio in caso di agitazione o come antistress. Gli oli essenziali di verbena sono ottimi per combattere le infiammazioni del cavo orale e delle vie respiratorie. Aiuta nelle cicatrizzazioni della pelle e ad abbassare la febbre, oltre che a lenire i dolori muscolari. Come si coltiva la verbena? La verbena è una pianta erbacea perenne, che raggiunge anche il metro di altezza e predilige i suoli calcarei. Ama il sole pieno, che ne favorisce la fioritura copiosa da primavera fino a fine estate e non ama affatto il freddo ed il vento forte, ed ecco perchè inverno andrebbe coperta o portata all’interno se coltivata in vaso. In estate bisogna stare attenti all’ innaffiatura, troppa acqua potrebbe fare ammalare la pianta, il terreno deve essere umido evitando i ristagni di acqua. Si può coltivare a partire dal seme già dal mese di febbraio, per poi portarla a dimora quando le prime piantine saranno cresciute,  oppure direttamente con la pianta già adulta. Si contano oltre 250 specie di verbena, alcune perenni e alcune annuali, tutte dai colori estremamente gradevoli, che vanno dal bianco al rosa, al rosso, dall’ azzurro al lilla, in tinte unite o screziati. Come fare una tisana o decotto di verbena? Per la tisana di verbena si usano sia le sue foglioline verdi che i fiorellini viola, facilmente reperibili in erboristeria sia sfuse che in bustina. Si prepara lasciando in infusione in acqua bollente (2 tazze di acqua) un cucchiaio di foglie e fiori di verbena, quindi si filtra per bene il tutto e si consuma ben caldo un paio di volte al giorno. Altri usi della verbena La verbena viene molto usata nella composizione per le creme cosmetiche e pomate da applicare sulla pelle nelle zone soggette ad irritazione, escoriazioni, ferite, infiammazioni. Anche l’olio essenziale di verbena può essere applicato sulla pelle prima dei massaggi, nei pressi delle articolazioni doloranti, sulle fasce muscolari dolenti, mentre le foglie possono venire usate per fare degli impacchi.    ...
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      18 Dicembre 2020erboristeria / prodotti naturaliL’alito cattivo non è solo un disturbo trascurabile, perchè in realtà può nascondere delle problematiche fisiche importanti. L’alitosi può dipendere da diversi fattori, tutti degni della nostra attenzione, sia se deriva da una cattiva igiene orale e sia se deriva da problemi fisici legati a malattie vere e proprie. L’alito cattivo, che spesso condiziona molto la vita sociale delle persone, nei casi piu’ comuni ha origine da una cattiva igiene orale, che causa il proliferare di batteri anaerobi che si annidano tra i denti producendo solforati che rendono sgradevole l’alito. Ovviamente la cattiva igiene orale, non comporta solo un problema di alitosi, ma con il tempo contribuisce allo sviluppo di carie e gengiviti che non fanno altro che peggiorare la situazione. In altri casi, l’alito cattivo può essere sintomo di problematiche fisiche o malattie ben più importanti, come problemi gastrointestinali, o al fegato, ma anche sintomo della presenza di diabete. In questi casi , è necessario rivolgersi al proprio medico per un trattamento farmacologico che va ben oltre la più accurata igiene orale. Come possiamo combattere l’alito cattivo in modo naturale? Il primo step per combattere l’alitosi, è sicuramente quello di adottare una igiene orale meticolosa e costante, con l’uso di collutorio e filo interdentale. Sulla scelta del collutorio, lasciamo a voi ed al vostro dentista la decisione sul prodotto più adatto, che potrete acquistare nei supermercati o nelle parafarmacie più fornite. Altri rimedi naturali che si possono adottare contro l’alito cattivo, e facilmente reperibili nella vostra erboristeria di zona,  sono ad esempio : chiodi di garofano da masticare al bisogno , oppure utilizzato come collutorio ( 1 cucchiaino di spezia, 1 bicchiere d’acqua, portare a bollore, spegnere e lasciare in infusione per 10 minuti. Da usare freddo ); infuso di zenzero fresco ( 1 tazza d’acqua , 1 pezzetto di zenzero fresco, 10 minuti in infusione. Da bere caldo; l’olio essenziale di tea tre oil ( uno sciacquo quotidiano con 10-15 gocce sotto forma di lozione al 15% in mezzo bicchiere d’acqua); olio essenziale di salvia, (1 bicchiere di acqua tiepida ,  5 gocce di salvia. Da utilizzare in sciacqui prolungati almeno due volte al giorno); L’alito cattivo, come si può bene immaginare, può verificarsi anche in casi di cattiva digestione o digestione lenta. In questi casi, si consiglia di evitare cibi che richiedono all’organismo molto lavoro, come alimenti con additivi o trasformazioni di tipo industriale, zucchero bianco, dolciumi, merendine, bevande zuccherate, farine raffinate. E’ consigliabile anche limitare per un periodo, l’assunzione di carne rossa ed insaccati, ma anche  latticini come la mozzarella ed i formaggi stagionati, così da comprendere se l’origine dell’alito cattivo dipende dal nostro stomaco oppure no. Non dimentichiamo che anche l’assunzione di alcool e fumo, contribuiscono alla produzione dell’alito cattivo. Così un’alimentazione sana, dove privilegiare cibi freschi , cereali integrali, verdura, frutta non troppo acida e proteine di facile digeribilità( uova e pesce azzurro),  contribuirà ad un netto miglioramento non solo dell’alito, ma anche del nostro corpo.  ...
    • Tea Tree Oil cos’è e come viene usatoTea Tree Oil cos’è e come viene usato
      16 Agosto 2020erbe officinali / erboristeria / tea tree oilSi sente molto parlare del Tea Tree Oil come rimedio a molteplici disturbi dovuti ad infiammazioni batteriche e funghi, ma cos’è e come viene usato? Il Tea Tree Oil è olio estratto dalle foglie della pianta di melaleuca, pianta appartenente alla famiglia delle Myrtaceae, nota già dai tempi antichi per le sue proprietà antibatteriche, antifungine, antinfiammatorie e antiparassitarie. Come viene usato il Tea Tree Oil? Il tea tree oil per uso topico, viene utilizzato per combattere funghi della pelle, micosi delle unghie, su herpes, porri e verruche, contro il prurito ed infiammazioni della pelle ed in caso di punture di insetti. Non essendo irritante, in forma liquida e diluita, viene consigliato per le mucose di bocca, vagina e ano, sulle quali svolge un’ attività antisettica ed antinfiammatoria in caso di irritazioni, contro gengiviti afte, leucorrea, bruciori e pruriti, ragadi, foruncoli, utile anche contro gli ascessi dentali. I suffumigi di tea tree oil, sono molto utili  per dare sollievo e decongestionare le vie aeree superiori in caso di sinusiti e bronchiti, grazie ad un’efficace azione fluidificante ed espettorante, e come tutti gli oli balsamici, agisce sul naso chiuso ed eccessive secrezioni bronchiali. Dosaggio per suffumigi :   7 gocce di olio essenziale di tea tree in una bacinella di acqua bollente. Non dimentichiamo che il tea tree oil è anche un ottimo alleato anche per rendere la casa più pulita e accogliente, infatti se spruzzato sulla soglia di casa o sui davanzali delle finestre, ne impedisce l’ingresso ad insetti,  formiche e scarafaggi, ed allontana i pidocchi dalle piante. Inoltre si può aggiungere ai detersivi usati per i pavimenti, per disinfettare il piano della cucina o i sanitari del bagno Dosaggio : (7 gocce di olio in mezzo litro di acqua).                    ...
    • Artiglio del diavolo antinfiammatorio naturaleArtiglio del diavolo antinfiammatorio naturale
      15 Settembre 2020artiglio del diavolo / creme / erbe officinali / erbe spontanee / erboristeria / infusi e decotti / tintura madreL’ Artiglio del diavolo, è una pianta  perenne rampicante dalle note proprietà anti infiammatorie , utilizzata dai tempi antichi come rimedio ai dolori osteoarticolari. Proveniente dall’Africa Meridionale, l’artiglio del diavolo è da sempre usata nella medicina popolare per i suoi effetti benefici dimostrati su tendiniti, osteoatrite, artrite reumatoide, mal di schiena, mal di testa da artrosi cervicale, dolori generici alla cervicale, contusioni, sciatica, artrite, artrosi. L’artiglio del diavolo, deve il suo nome alle quattro appendici dure e nastriformi che caratterizzano i suoi frutti ovoidali, che intrappolano gli insetti e gli animali che restano impigliati tra le radici, morendo di fame, che ironia della sorte, sono proprio le radici a contenere gli Harpagosidi, ovvero i principi attivi che attribuiscono a questa pianta gli effetti analgesici e antipiretici riconosciuti. Come assumere l’artiglio del diavolo? L’artiglio del diavolo può essere assunto per uso esterno o topico e per uso interno. Nel primo caso parliamo di gel o pomate,  usate direttamente nella zona da trattare per alleviare prevalentemente dolori dovuti a lievi infiammazioni articolari e muscolari, come tendiniti, mal di schiena,etc. Per uso interno invece, come di tintura madre, compresse e capsule ed infuso, per disturbi più importanti e sotto stretto controllo medico. Consigli e dosi dell’artiglio del diavolo Considerando prodotti di qualità in commercio, le dosi indicate sono: In estratto secco, per problemi osteoarticolari e reumatici 300-600 mg al giorno da assumere in 3 momenti della giornata. In tintura madre: 30 gocce diluite in acqua, 3 volte al giorno In infuso, 5 grammi di tisana in 500 ml di acqua, da assumere in 3 volte al giorno Quando non può essere preso l’artiglio del diavolo? L’assunzione di questa pianta presenta diverse controindicazioni, tra i quali quello di essere un ipoglicemizzante , ecco perchè se ne sconsiglia l’uso a soggetti affetti da diabete che già assumono farmaci specifici. Stimolando i succhi gastrici e la bile, l’artiglio del diavolo può interagire negativamente nei soggetti che soffrono di gastrite, ulcere gastriche, duodenali e calcoli alla cistifellea, oltre ad interagire negativamente su farmaci come antinfiammatori non steroidei (FANS), anticoagulanti e antiaritmici. Infine, l’artiglio del diavolo può portare a disturbi gastrointestinali nei soggetti più sensibili ed è vietato in caso di gravidanza perchè può stimolare le contrazioni uterine.  ...
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